Che la si prepari di domenica o in un giorno feriale, la pasta al forno regala sempre un senso di festa al pasto.
In base ai propri gusti, alle esigenze alimentari o a ciò che si ha in casa, può essere un piatto complesso oppure semplicissimo. Alcuni preferiscono la pasta al forno senza besciamella, altri in versione vegetariana, altri ancora con succulenti ragù di carne o di pesce. Chi ha ragione? Chi la fa con amore, secondo me, come qualsiasi altro piatto.
Scrivendo di pasta al forno e domande che la riguardano, non posso fare a meno di pensare a questa: «Che cosa mangiamo stasera?»
E immagino la risposta: «Mi andrebbe un bel piatto di pasta.»
Questa è la premessa a un fatto che in Italia, nelle case delle persone fortunate che hanno libero accesso al cibo – non è così per tutti nel mondo, non dimentichiamo – accade spesso e volentieri.
Apri la dispensa alla ricerca del formato di pasta che più ti aggrada e ti rendi conto che una pletora di pacchetti e pacchettini con residui di ogni forma giacciono nell’attesa che il loro grido disperato sia udito da qualcuno. Qualcuno che si renda conto di quanto sia prezioso ogni singolo elemento buono e sano che quella dispensa contiene.
Con i residui di pasta (quelli in quantità troppo esigua per ottenere una porzione standard da 80 grammi) si possono fare tante cose. La più immediata e semplice è il riunirli in un primo piatto saporito e nutriente da ripassare in forno affinché si vesta di una crosticina irresistibile.
Mano quindi alle confezioni chiuse con elastici, mollette del bucato & C. e sotto a preparare questa ricetta che, credetemi, è golosissima.
Unica accortezza quando si usano formati e marchi di pasta diversi, prestare attenzione ai tempi di cottura, lessando assieme le paste con tempi analoghi e modulando l’inserimento nella pentola dei singoli formati quando i tempi sono differenti.
Preparazione: 15 minuti
Cottura: 27 minuti
Riposo: no
Persone: 4
Ingredienti
- 200 grammi di ricotta vaccina piuttosto asciutta, setacciata
- 110 grammi di latte intero fresco
- 100 grammi di pomodorini secchi sottolio, sgocciolati e tamponati con carta da cucina
- 20 grammi di Parmigiano Reggiano DOP con 24 mesi di stagionatura, grattugiato al momento + un po’ per cospargere la preparazione prima della gratinatura
- 2 cucchiaini di olio extravergine di oliva delicato + un po’ per ungere le cocottine
- Sale q.b.
- Pepe nero macinato al momento q.b.
- 240 grammi di residui di pasta corta (nel mio caso fusilli e penne rigate, entrambi con 12 minuti di cottura)
- Pangrattato fatto in casa con il pane raffermo q.b.
Procedimento
Oliare l’interno di 4 cocottine monoporzione, poi rivestirlo con un po’ di pangrattato. Tenere da parte.
Nel boccale del frullatore riunire la ricotta, i pomodorini, il parmigiano reggiano e l’olio.
Condire con poco sale (ricotta e pomodorini sono già sapidi) e una macinata di pepe, dopodiché frullare aggiungendo il latte poco alla volta, fino a ottenere una crema fine, uniforme e piuttosto morbida ma non liquida (al bisogno regolare la quantità di latte).
Lessare la pasta in abbondante acqua salata seguendo i tempi di cottura indicati sulle confezioni e mantenendola al dente. Scolare e allargare in un grande piatto, poi lasciare intiepidire.
Scaldare il forno a 200°C in modalità grill.
Condire la pasta con la crema preparata, suddividerla nelle cocottine, infine cospargere la superficie con un po’ di pangrattato e parmigiano reggiano grattugiato.
Infornare per 15 minuti o fino a quando si sarà formata una crosticina croccante.
Estrarre dal forno, lasciare riposare per qualche minuto e servire.
Consigli anti-spreco
L’acqua di cottura della pasta può essere usata per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie oppure per addizionare quella utilizzata per lavare i piatti a mano. In alternativa, è possibile impiegarla nell’impasto del pane, per zuppe e minestre, oppure recuperarla per le cotture a vapore.
Nota importante
Il tempo di cottura indicato e facente riferimento al piatto finito, dipende da quelli della pasta utilizzata.
Ti auguro una gustosa giornata,
Paola Uberti
