In diverse varianti, il guacamole è tra le ricette più conosciute e diffuse della cucina messicana. L’avocado è l’assoluto protagonista di questa squisita salsa cui conferisce la consistenza cremosa e vellutata e il sapore deliziosamente burroso che accoglie alla perfezione ingredienti pungenti e intensamente aromatici, generalmente cipolla cruda e coriandolo fresco.
Anche complici le attuali tendenze in fatto di cibo, che coinvolgono la ricetta del guacamole così come molte altre (avocado toast e poke bowl in primisi), l’avocado sta conoscendo un periodo di grande popolarità. Questo fatto, inevitabilmente, corrisponde a un non trascurabile impatto ambientale originante dal fabbisogno idrico della pianta e dai lunghi viaggi transoceanici che i frutti devono compiere poiché possono essere coltivati solo in zone climaticamente vocate.
Penso quindi valga la pena prendere in considerazione il consumo consapevole e sostenibile di questa verde delizia, fatto che si colloca a metà strada tra l’abuso incondizionato e il radicalismo demonizzante. In poche parole, mangiamo l’avocado senza esagerare ciecamente (il che, secondo me, permette anche di apprezzarlo di più), scegliamolo da coltivazione e filiera sostenibile – oggi è coltivato anche in Italia – e divertiamoci a sperimentare alcune alternative per realizzare i nostri piatti a base di avocado.
La ricetta del guacamole, ad esempio, può essere usata come punto di partenza per provare tantissime varianti che sanno stupire e deliziare il palato.
Per fare alcuni esempi, possiamo preparare la ricetta del guacamole sostituendo l’avocado con patate dolci, patate “classiche”, carote, spinaci, fagiolini, ceci, fagioli bianchi o borlotti, piselli…
Certamente non si tratta del guacamole originale verso il quale nutro il massimo rispetto e che mi piace moltissimo. Si tratta semplicemente di variare ingredienti e sapori, provare, divertirsi, senza dimenticare che poterlo fare è un grande privilegio.
Come spesso accade in cucina, gli unici limiti sono la nostra creatività e il desiderio di sperimentare e non serve cambiare radicalmente abitudini dall’oggi al domani. Bastano piccoli gesti che tutti possiamo compiere. Spesso mi trovo a pensare che l’unione fa la forza del cambiamento.
Ingegnarsi, usare la fantasia e compiere passi che possono avere una notevole eco in senso ambientale – ad esempio rendendo più equilibrate le nostre scelte alimentari – fa bene alla salute di corpo e mente, ci permette di entrare in intima confidenza con ciò che mangiamo, ci consente di rendere il cucinare e il nutrirci momenti di festa anche nel giorno più “normale” e, soprattutto, aiuta a dimostrare il dovuto rispetto al cibo.
La ricetta del Guaca(della)Mole
Con queste intenzioni è nata questa strana ricetta del guacamole che ho chiamato Guaca(della)Mole, in onore della mia amata città, Torino. È una salsa ispirata dalla ricetta del guacamole messicano, realizzata con un cespo di lattuga che iniziava ad appassire. Per gustarla rendendo omaggio al suo nome vi consiglio i grissini rubatà o gli stirati: successo assicurato. In alternativa è squisita con i tipici nachos.
Preparazione: 15 minuti
Cottura: no
Riposo: 15 minuti
Persone: 4
Ingredienti:
- 180 grammi di lattuga che inizia ad appassire
- 50 grammi di mandorle spellate
- Cipolla rossa sbucciata in quantità a piacere
- Aglio sbucciato e privato del germoglio interno in quantità a piacere
- Un limone con buccia edibile
- Un cucchiaino di olio extravergine di oliva
- Sale q.b.
- Pepe nero macinato al momento q.b.
Procedimento:
Separare le foglie della lattuga dal torsolo centrale e mettere quest’ultimo da parte dopo averlo sciacquato e asciugato. Lavare anche le foglie, spezzettarle grossolanamente con le dita, poi porle in una capiente ciotola. Coprirle con acqua fredda, unire 5 cubetti di ghiaccio e lasciare rinvenire il vegetale per 15 minuti. Scolare senza sgocciolare troppo.
Porre il torsolo della lattuga in un cutter e tritarlo grossolanamente.
Aggiungere le foglie, le mandorle, la cipolla, l’aglio, mezzo cucchiaino di scorza grattugiata di limone, un cucchiaio di succo dello stesso agrume, l’olio, una macinata di pepe e un cubetto di ghiaccio recuperato dal bagno di ammollo della lattuga.
Azionare la macchina a media velocità e a intermittenza fino a ottenere una salsa non troppo liscia.
Salare e servire accompagnando con i grissini o con i classici nachos.
Note virtuose
Gli avanzi della cipolla e dell’aglio possono essere impiegati in altre preparazioni; devono essere conservati separatamente in frigorifero, all’interno di piccoli barattoli di vetro ben chiusi.
L’acqua di ammollo della lattuga può essere utilizzata per cuocere la pasta o il riso oppure per realizzare creme di verdura, minestre e minestroni.
Ciò che resta della scorza e del succo di limone è ideale per creare una citronette con cui condire carne, pesce o ortaggi cotti alla brace o a vapore oppure per arricchire centrifugati, frullati, estratti e smoothie.
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Ti auguro una gustosa giornata,
Paola Uberti